Una gita alla scoperta di Bologna
Buongiorno mamme e papà dopo la prima puntata de Le città da scoprire dedicata a Reggio Emilia oggi vi porterò a Bologna, la “capitale” dell’Emilia, la città in cui Fausto ed io abbiamo studiato e dove abbiamo portato Emiliano qualche mese fa.
Avevamo raccontato spesso ad Emi della città in cui abbiamo frequentato l’Università e, per fargliela gustare al meglio, abbiamo preparato un itinerario fitto fitto di luoghi da vedere.
Arrivati a Bologna il nostro giovane pompiere ci ha dato una grande lezione: la prima volta in cui visitate una città meravigliosa come questa buttate via la mappa, non seguite itinerari già decisi, ma fatevi guidare dal vostro istinto! Emiliano si è lasciato incantare dalle strade, dalle piazze, dai palazzi di Bologna, dai suoi portici e da tutte le persone che li affollavano. Credo che in questo modo sia riuscito a cogliere appieno al bellezza della città.
E allora provo a raccontarvi la nostra gita a Bologna, vista con gli occhi incantati di un bimbo di otto anni.
La prima fermata, lo confesso subito, è stato il ristorante: siamo arrivati quasi ad ora di pranzo e, dopo aver cercato parcheggio, siamo andati dritti da Bertino, mitico custode della tradizione culinaria bolognese. La fama è del tutto meritata, a partire dai buonissimi tortellini in brodo, passando per il ricchissimo carrello degli arrosti e bolliti, con tanto di friggioni per contorno.
Dopo questo bel pranzo ci siamo diretti verso il centro: prima tappa il Mercato delle Erbe, che ad Emiliano è piaciuto moltissimo per la varietà di colori, profumi, ma soprattutto per la bellissima pescheria con cucina. Al Mercato delle Erbe potete trovare il meglio della tradizione gastronomica emiliana, ma anche prodotti provenienti da altre regioni d’Italia, tutti di altissima qualità.
Da lì siamo arrivati in via Rizzoli ed è iniziata la magia: piazza del Nettuno, piazza Maggiore con i suoi bellissimi palazzi, la torre degli Asinelli, San Petronio….Emiliano non sapeva davvero dove guardare!!
Fausto ed io abbiamo sempre avuto una predilezione per quella zona di Bologna che si trova dietro piazza Maggiore:
via Clavature, via Pescherie Vecchie, via Drapperie e tutte le strade attorno sono sempre state una delle mete preferite dei nostri vagabondaggi bolognesi. E abbiamo voluto far conoscere anche ad Emiliano questa zona della città, così ricca di botteghe, negozi di prodotti tipici e di locali.
Non so se ve l’ho mai detto, ma Emiliano è un bambino capace di stupirsi e trovare la magia anche nelle cose all’apparenza semplici: è per questo che è rimasto fermo un tempo interminabile davanti ad una bellissima pescheria, dove Fausto ha dovuto improvvisare una lezione di zoologia marina, incalzato dalle domande sempre più precise del figlioletto.
Per non parlare del Mercato di mezzo, che noi a dire il vero ricordavamo un po’ meno patinato, ma che agli occhi di un neofita è sembrato la grotta delle meraviglie. E poi le salumerie, i peperoncini a vista, le piccole strade piene di gente e di colori.
Dopo tanto camminare, però, in va Clavature Emi ha preteso una sosta in quello che per un bambino è un vero paradiso, il negozio della Lindt, dove ci siamo gustati una bella tazza di cioccolata calda. Non è stato facile convincerlo ad andarcene, ma il richiamo delle starde di Bologna è stato più forte anche dei cioccolatini!
E quindi di nuovo in via Rizzoli e da lì alla Torre degli Asinelli:
il cielo era già scuro e proprio sopra la Torre una bellissima luna piena ci aspettava illuminando i palazzi e le strade attorno.
Da brava ex studentessa bolognese (e da mamma esausta) ho raccontato ad Emiliano che chi sale sulla Torre degli Asinelli non si laurea e quindi per questa volta ce la siamo scampata!
A quel punto, però, eravamo vicini a via Zamboni, al “posto dove studiavate voi due,vero?”, ma soprattutto al Museo di Geologia, che si trova al 63.
Sapevate che il Museo ospita in una sala lo scheletro di un Diplodoco, uno dei dinosauri erbivori più conosciuti?
Lo splendido scheletro misura 26 metri di lunghezza e 4 di altezza e vicino c’è anche il grosso cranio di Torvosaurus tanneri, un genere di dinosauro carnivoro vissuto verso la fine del periodo Giurassico. Un’altra sala è dedicata agli Ittiosauri: l’esemplare più piccolo, lungo 1,70 metri, è perfettamente conservato, tanto che presenta ancora le tracce di pelle di rivestimento delle pinne.
Inutile dirvi quanto il nostro insaziabile scopritore del mondo abbia apprezzato la visita!
Prima di lasciare Bologna volevamo far scoprire ad Emi un’ultima curiosità:
in via Piella gli abbiamo fatto aprire la famosa finestrella sul canale delle Moline, una prosecuzione cittadina del canale di Reno. Il canale delle Moline scorre tra le case di Bologna e, per la maggior parte, non è visibile, ma da questa magica finestrella si scopre che a Bologna ci sono delle acque nascoste che scorrono in città.
Dopo quest’ultima sorpresa siamo tornati verso l’auto e abbiamo salutato Bologna, con l’intenzione di tornare presto per esplorarla ancora.
Non mi resta che invitarvi a visitare la “capitale” dell’Emilia e, mi raccomando, scrivetemi per raccontarmi la vostra esperienza!!
Per altre informazioni su Bologna
Per informazioni sul Museo di Geologia
3 Comments
Emilio
Che meraviglia il museo costruttore di dinosauri Emilio sito web dinosauri di sasso
Eleonora
Grazie per questo fantastico post sulla mia città! Lo condivido!
lemiliadeibambini
Grazie a te 🙂