un viaggio nella preistoria
Un weekend da bambini

Un viaggio nella preistoria

Avete mai fatto un viaggio nella preistoria? Lo scorso fine settimana abbiamo organizzato un vero viaggio nella preistoria, alla scoperta delle incisioni rupestri e dell’uomo del neolitico.

Australopiteco, homo abilis, homo erectus: da quando Emiliano ha iniziato la terza elementare non vedeva l’ora di studiare l’uomo preistorico!

Dopo la visita al Museo della preistoria,  lo scorso fine settimana siamo partiti per compiere un viaggio nella preistoria, tra Lago d’Iseo e Val Camonica.

Partenza venerdì mattina, con la solita calma che ci contraddistingue quando siamo in vacanza: direzione Lago d’Iseo, dove avevo prenotato una stanza al Colletto AgriBio Relais.

Arrivare al Lago d’Iseo da Reggio Emilia è una piccola impresa, non tanto per la distanza, quanto per il traffico davvero intenso lungo la strada che costeggia il lago.

La vista, però, è magnifica: il Lago d’Iseo è circondato dalle montagne, che in alcuni punti cadono a picco nell’acqua, creando un paesaggio da vero lago gaciale.

Noi, dopo tanta strada, non vedevamo l’ora di arrivare nel nostro Agriturismo o, come dice Emiliano, nel “Bred and breakfast”.

Il Colletto è un luogo unico, capace di unire l’eleganza degli arredi e del servizio con una ospitalità che ti fa sentire subito a casa. Le camere sono curatissime, ma la vera carta vincente sono Graziana e la sua mamma.

Emiliano le ha “adottate” immediatamente e loro lo hanno conquistato facendogli gestire il bellissimo focolare che scalda la zona dei divani.

Dopo aver esplorato il nostro Agriturismo siamo andati a fare una passeggiata romantica sul lungo lago a Sarnico: romantica? Ah no, scusate, mi confondevo con qualche anno fa.

Emiliano aveva fame, aveva sonno, sete, ma soprattutto non vedeva l’ora di provare il ristorante del Colletto. Devo dire che ha avuto ragione, perché la cena è stata davvero magnifica! Ottimi piatti e ottimi vini, ovviamente prodotti dall’Agriturismo.

Sabato mattina è finalmente iniziato il nostro viaggio nella preistoria.

Prima tappa l’Archeopark di Boario Terme, un parco a tema dedicato alla preistoria.

Appena entrati Emiliano è corso subito sulla zattera: al centro dell’Archeopark, infatti, c’è un laghetto e per passare da una sponda all’altra i bimbi, insieme ai papà (le mamme stanno a riva con la scusa del mal di mare 🙂 devono usare delle grandi zattere.

Dopo aver fatto su è giù 4 o cinque volte abbiamo iniziato a scoprire il parco insieme alla guida, che ha portato i bimbi ad esplorare una grotta come quelle in cui, oltre 10.000 anni fa, l’uomo dipingeva le figure di animali che cacciava o lasciava le impronte delle sue mani.

Ci siamo poi spostati nella fattoria neolitica, ricca di attrezzi e un viaggio nella preistorianelle capanne del be llissimo villaggio di palafitte, la parte più suggestiva del parco, secondo me.

Nel grande Labirinto di pietre abbiamo fatto la gara per arrivare al centro, mentre ho lasciato al papà il doppio giro in piroga, che gli ha procurato un discreto mal di schiena, ma che ha reso Emi felicissimo. un viaggio nella preistoria

Appena scesi dalle piroghe subito pronti per il tiro con l’arco, per il laboratorio di frottage e  per quello di lavorazione dei metalli.

A fine giornata siamo rientrati al nostro Agriturismo davvero stanchi, ma molto soddisfatti di questa prima tappa del nostro viaggio nella preistoria.

Il luogo più suggestivo ed emozionante, però, l’abbiamo visitato la Domenica mattina: il Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane un viaggio nella preistoria

Lasciata la macchina in un piccolo parcheggio, siamo arrivati a piedi all’ingresso del Parco, avvolti da un’atmosfera sospesa, magica, dal silenzio di una montagna e di  un bosco.

Il Parco delle incisioni rupestri è un luogo che ispira silenzio e meraviglia.

Vi consiglio di visitarlo in marzo, massimo aprile, prima dell’assalto delle scolaresche e dei gruppi organizzati, perché vale davvero la pena goderselo con calma.

In questa montagna fin dal neolitico l’uomo ha inciso su pietre lisce come una lavagna delle immagini di cervi, cani, serpenti, cacciatori, case.

Sono ben 104 le rocce, in arenaria levigata dai ghiacciai, incise con alcune delle immagini più famose del repertorio d’arte rupestre della Valle Camonica, riconosciuto dall’UNESCO nel 1979 patrimonio mondiale dell’umanità.

L’arte rupestre si sviluppò in Valle Camonica tra la fine del Paleolitico Superiore (tra 13.000 e 10.000 anni da oggi) e l’età del Ferro (I millennio a.C.).

Le incisioni avevano probabbilemnte un significato magico, erano una specie di rito per sperare di ottenre una buona caccia, oppure per ringraziare il sole, considerato sacro in tutta la preistoria.

All’inizio abbiamo fatto fatica a trovarele incisioni, ma dopo un po’ l’occhio si allena ed allo ra siamo riusciti ad individuare l’immagine di un cacciatore oppure  quella degli “oranti”, figure di uomini che, dicono gli studiosi, stanno pregando rivolti verso il Sole ed alcune altre piuttosto enigmatiche, come le “palette”, sul cui utilizzo gli archeologi si interrogano ancora.

Icona del parco l’incisione che raffigura un uomo che corre, con un copricapo di piume, forse uno sciamano: noi ci abbiamo messo 10 minuti per trovarla, ma la soddisfazione è stata davvero unica!

Ad Emiliano sono piaciute soprattutto le incisioni raffiguranti i cervi, con bellissime corna incise alla perfezione. Emi era emozionatissimo: l’idea che lì, proprio dove stava camminando, fossero passati uomini preistorici lo ha davvero elettrizzato.

incisioni rupestri

Una gentilissima guida che abbiamo incontrato lungo il pecorso ci ha spiegato che la maggior parte delle incisioni è realizzata con la tecnica detta “a martellina”, ottenuta picchiettando la  roccia con uno strumento di pietra o di metallo che crea piccole concavità di forma circolare.

Altra tecnica adottata è quella chiamata “filiforme” o “a graffito”: in questo caso le raffigurazioni sono ottenute incidendo la superficie rocciosa con uno strumento a punta che lascia il segno di un solco.

Il Parco è talmente suggestivo che, finito il percorso. siamo tornati a visitare le prime rocce, dove abbiamo scovato nuove incisioni che subito non avevamo osservato.

Finita la visita, anche il nostro viaggio nella preistoria si è concluso: un viaggio davvero ricco di esperienze  interessanti e nuove.

L’ArcheoPark e Il Parco delle incisioni rupestri di Naquane sono luoghi magici, consigliatissimi a tutte le famiglie con giovani appassionati di archeologia.

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Sono Rita Tirelli, abito in provincia di Reggio Emilia con il mio compagno ed il mio bambino. Amo scrivere, viaggiare e cercare, fuori dalle solite rotte, luoghi divertenti e stimolanti per il mio bambino, un insaziabile e infaticabile curioso del mondo.

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