Scuola senza zaino
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La Scuola Senza zaino

Buongiorno mamme, oggi non vi parlo di viaggi, di cosa fare nel fine settimana, ma vi racconto una storia un po’ personale, vi racconto della scuola di Emiliano, la Scuola senza zaino.

E’ martedì, sono le 13 e mi sto preparando il pranzo. Sono a casa da sola, Emiliano è a scuola. La casa è silenziosa, stranamente in ordine. Vi sarà capitato tante volte di desiderare un po’ di silenzio, di solitudine, un po’ di tempo da sole. Anche a me è successo molte volte, eppure quello che provo adesso è un grande senso di solitudine.

Quando Emi frequentava la scuola materna trascorreva la giornata in un ambiente protetto, dove al massimo litigava con i compagni per un giocattolo. Poi ha iniziato la scuola elementare ed è entrato in una nuova dimensione, in un mondo che io, come mamma, non posso più governare. Non vi nascondo quanto per me sia stato  difficile accettare questo cambiamento, accettare di lasciarlo andare e di vederlo tornare a casa felice, ma qualche volta abbattuto, arrabbiato.

Ho cercato, però, di aiutarlo, di fare in modo che la scuola in cui avrebbe iniziato la sua vita “da grande” fosse diversa da quella tradizionale. Sono fatta così: ho iniziato a pensare a quale scuola elementare scegliere quando aveva tre anni, perché sapevo che stavo cercando una scuola adatta a lui, ma anche a noi genitori.

Come succede spesso l’ho trovata un po’ per caso, parlando con altri: questa scuola è la scuola senza zaino. Ne avete mai sentito parlare? Alla Scuola senza zaino i bimbi usano una cartella a tracolla, molto leggera, perché portano a casa solo i quaderni ed i libri che servono per fare i  (pochi) compiti, il resto resta a scuola. I banchi singoli non esistono, sostituiti da tavoli da sei, dove la parola d’ordine è cooperazione. Emiliano, adesso è nel tavolo Gino e sta imparando a condividere spazi, pastelli, gomme e a lavorare insieme ai suoi compagni sulla tabellina del sei. Alla Senza zaino le maestre non danno i voti, durante l’anno, ma bravissimo oppure Super, anche se il “voto” più ambito da Emi e dai suoi compagni è lo smile con gli occhiali.

A dimenticavo di dirvi che la Senza zaino è una scuola statale, non è privata!!! Noi diamo un contributo alla scuola a inizio anno e la scuola acquista tutto: cartella (il primo anno), diario, quaderni, matite, pastelli, le indispensabili gomme che misteriosamente spariscono sempre 🙂 Emiliano nel frattempo è arrivato e mi chiede se vi ho raccontato dell’Agorà. Non ve ne ho ancora parlato? In ogni aula c’è l’Agorà, uno spazio dove al mattino i bimbi si siedono con la maestra, senza scarpe, per parlare di quello che hanno fatto il giorno prima, delle loro emozioni, di quello che faranno quel giorno, per leggere insieme un libro.

Lasciar andare il mio bambino, vederlo crescere e fare esperienze da solo è al tempo stesso bellissimo e difficile, ma sicuramente sapere che passa tante ore nella sua Scuola senza zaino mi fa sentire molto meglio. E voi avete già scelto la scuola elementare per i vostri bimbi? Vi va di condividere esperienze e dubbi con me?

 

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Sono Rita Tirelli, abito in provincia di Reggio Emilia con il mio compagno ed il mio bambino. Amo scrivere, viaggiare e cercare, fuori dalle solite rotte, luoghi divertenti e stimolanti per il mio bambino, un insaziabile e infaticabile curioso del mondo.

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